In un (bell) articolo Maurizio Gasparri sul Secolo d’Italia riprende la posizione dei grullini sul taglio degli stipendi parlamentari. Una posizione quella di Crimi che serve a fare un po’ di maquillage all’immagine di un movimento che ha dato prova di non essere in grado di guidare la nazione. La proposta di Crimi è più di facciata che di sostanza, anche azzernado gli stipendi dei parlamentari nelle casse del Paese entrerebbero pochi spiccioli ma ciò che conta è mettere una cortina fumogena intorno all’operato di un governo sempre più in affanno…

(…) A Crimi, l’Indignometro fa una proposta: tagliamo fino a eliminare del tutto ogni forma di retribuzione dei parlamentari, ma prima si aboliscano gli incapaci che tanto stanno costando all’Italia. Quanto ci sono costate le irresponsabili campagne no-vax stile Taverna? Quanto ci sono costate le performance di Toninelli alla guida delle Infrastrutture? Che danni ha prodotto e produce ancora alla giustizia un personaggio come Bonafede, che dimostra ogni giorno di più di non essere adatto ad occuparsi di un settore tanto delicato?

E Crimi stesso, che danni ha fatto all’editoria con la sua incompetenza, iniziando dal non aver tassato  i giganti della rete ma lasciandoli prosperare? Insomma, l’esistenza dei grillini costa all’Italia diverse decine di miliardi. Smettiamo di pagare i parlamentari, ma parallelamente smettiamo di pagare chi dice e compie fesserie. (…)

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By aidos