Una tranquilla giornata di ordinaria follia

Non è necessario rivedere gli spezzoni del celebre film “Una tranquilla giornata di ordinaria follia” per vivere le scene di pura isteria raccontate dalla pellicola, basta recarsi in una delle tante filiali di Roma e provincia e trovarsi nel bel mezzo di situazioni che sono al limite della normalità.

Fattori come l’estensione territoriale, accorpamento delle filiali con conseguente aumento della clientela, l’esiguo numero degli addetti al front office, stanno producendo notevoli disservizi e fortissimo stress da parte dei colleghi che giornalmente affrontano un vero e proprio stato d’emergenza.

Sono quotidiane le aggressioni verbali e anche fisiche da parte della clientela innervosita e stremata da interminabili attese anche di ore.

È evidente che scene di nervosismo alle quali abbiamo assistito in questi giorni, recandoci a far visita ai colleghi del Retail, sono la cartina al tornasole degli effetti delle strategie organizzative che Unicredit ha messo in atto nel ben noto “Piano Transform 2019”.

Un piano industriale che doveva prevedere ingenti investimenti sulla digitalizzazione e l’ottimizzazione delle attività che nelle dichiarazioni dell’A.D. di Unicredit avrebbero dovuto far fronte alla consistente uscita per prepensionamenti dei lavoratori, ma a cinque mesi dalla chiusura di Transform 2019, dobbiamo registrare che l’avanzamento dei sistemi informatici non si è ancora ultimato e a pagarne le conseguenze sono sempre gli stessi: i lavoratori e la clientela.

In tutta la rete commerciale si registrano notevoli aumenti dei carichi di lavoro e quando parliamo di stato d’emergenza non è per finto allarmismo, ma è la pura realtà.

Seppur l’Azienda ha da tempo dichiarato esuberi di personale nel nostro territorio, di fatto è consapevole che a Roma la coperta è sempre più corta e per fronteggiare le criticità del periodo estivo ha previsto con un congruo anticipo delle soluzioni tampone, come ad esempio per alcune filiali la possibilità del caricamento dei Bancomat in orari differiti. Una metodologia che ancora una volta si è rivelata un completo fallimento, dal momento che non tiene conto della reale operatività e delle tempistiche legate alle esigenze della clientela Retail.

Siamo stanchi di trovarci ancora una volta dinanzi a progetti scritti sulla carta che non possono essere applicati concretamente.

La verità è che a fine luglio la rete è allo stremo!

In agosto, quando molti colleghi saranno in ferie, possiamo immaginare fin da ora in quali condizioni si arriverà a fine mese, pertanto consigliamo vivamente ai Manager e agli HR di farsi un giro nelle filiali per toccare con mano lo stato dell’arte, ma non nel periodo di calma piatta come accade di sovente, bensì nei giorni di maggiore criticità.

Infine e per essere chiari vogliamo dire due parole a seguito del messaggio giunto in questi giorni dal nostro A.D. in merito alle notizie circolate a mezzo stampa, sugli eventuali nuovi 10.000 esuberi di personale che l’azienda potrebbe dichiarare nel prossimo Piano Industriale – Ai lavoratori di Unicredit non basta la presa d’ atto del prezioso e inesauribile impegno che tutti in azienda hanno speso per concretizzate gli obiettivi di Transform 2019, ma i colleghi vorrebbero, semmai, la soddisfazione oltre che del cliente esterno anche del cliente interno, vorrebbero che i risultati non fossero raggiunti solo sulla propria pelle.

Noi OO.SS anticipiamo che ulteriori diminuzioni di personale senza nuove assunzioni non passeranno silenziosamente. Per tutti questi motivi siamo pronti e uniti a lottare per far valere i nostri diritti che tengano anche conto del benessere sui luoghi di lavoro che oggi è tema infiocchettato dalle tante belle dichiarazioni che l’azienda rilascia ai media, ma che da tempo in ambito lavorativo sembra aver dimenticato.

Roma, 1 agosto 2019

I COORDINATORI TERRITORIALI DI UNICREDIT SPA REGION CENTRO
FABI   FIRST CISL  FISAC CGIL UILCA UNISIN

By aidos