Neppure l’UGL se la sente di chiamare il lasciapassare sanitario per quello che è: uno strumento coercitivo per l’assunzione del farmaco non ancora registrato (leggasi vaccino) e che nulla ha a che vedere con la tutela della salute del lavoratore.

“Le nuove norme relative all’obbligo di green pass per accedere ai luoghi di lavoro, non possono essere applicate secondo una logica punitiva, né aprire la strada a demansionamenti o a nuovi licenziamenti. Occorre buon senso e incentivare i lavoratori a vaccinarsi per la salvaguardia della salute collettiva. Inoltre, chiediamo al Governo di rendere gratuiti i tamponi, utilizzando, per esempio, i tamponi molecolari salivari sperimentati nella Regione Marche, per quanti devono recarsi nei luoghi di lavoro in assenza di vaccino”. – Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl

tratto da Capone: “Quota 41 per agevolare turnover. Servono tamponi gratis

By Pigi