Raccolta EcoCert nati dal 1° gennaio 1960 al 31 dicembre 1965: dopo l’accordo con le Organizzazioni Sindacali per la proroga al 30 Ottobre è calato il silenzio.

La proroga era un atto dovuto a causa delle lentezze dell’INPS nella consegna dei certificati. Ma una proroga di trenta giorni è di per sé sufficiente per sanare i ritardi che, ricordiamolo, non sono imputabili al singolo lavoratore? Perché la grande e gioiosa macchina organizzativa di Unicredit si è ben guardata dal definire il processo che dovranno seguire coloro che hanno richiesto per tempo il modello Eco-Cert all’Inps ma non sono ancora in possesso dello stesso? Il 30 ottobre è ormai alle porte ed a portale aziendale non vi sono comunicazioni al riguardo.

A portale si trova di tutto, dalle notizie sulle “prove aperte alla Scala” alla “Maratona di Palermo”. C’è persino la sezione OneNet che sforna messaggi in continuazione, ma le info necessarie ai lavoratori, quelle no. Quelle latitano.

E’ quanto meno imbarazzante che UniCredit non si preoccupi di presidiare un processo che Lei stessa ha attivato abbandonando i  lavoratori che, loro malgrado, non sono in possesso dei documenti richiesti in un limbo dal quale non sanno come uscirne.

Ma ad UniCredit poco importa se crea un disagio o aumenta lo stress ai propri lavoratori, perché in fondo per l’azienda loro non sono esseri umani ma solo “commodity” dei quali si può anche fare a meno, come ci dirà la revisione del Piano Industriale prevista a giorni con la presentazione del nuovo piano esuberi.

 (Fonte immagine: logija, via falcemartello)

 

 

By jvb