Con lo stipendio di Ottobre 2015 anche UniCredit ha provveduto all’adeguamento dell’imponibile TFR alla metodologa di calcolo prevista dal nuovo CCNL (in continuità con lo scempio già messo in atto con il contratto del 2012).

Il nuovo contratto ha disposto di proseguire con il taglio del TFR, per cui con effetto  retroattivo  dal  1   gennaio,  le   aziende  di credito  stanno recuperando quanto versato “in più” nei mesi precedenti. La base imponibile per il calcolo del TFR viene limitata alle sole voci di paga base, scatti di anzianità ed importo ex ristrutturazione tabellare, lasciando fuori tutte le altre voci, che possono variare in base all’azienda ed a situazioni individuali e che determinano una forte perdita per il lavoratore sul salario differito (TFR e previdenza integrativa) ed un conseguente sostanzioso risparmio per le aziende. Tanto per cambiare i lavoratori saranno ancora una volta chiamati a contenere i disastri economici dei nostri manager che con maniere disinvolte scialacquano i capitali dell’Azienda (qui l’ultimo bidone da 16 milioni di euro).

Alcune organizzazioni sindacali (vedasi qui per esempio) si sono tempestivamente prodigate ad informare gli iscritti/lavoratori di quanto veniva riportato sul cedolino stipendio. In realtà si diceva poco di più di quanto già l’azienda aveva dichiarato con un disclaimer a portale. Il vero valore aggiunto per il lavoratore, ossia la specifica della metodologia di calcolo per determinare l’effettivo impatto economico che il nuovo CCNL avrà sulle future entrate, beh, quello non è stato fornito (alla faccia della trasparenza!).

Ognuno di voi può quindi verificare (direttamente o tramite il proprio delegato sindacale) quale danno economico (seppure differito) sta subendo, in attesa che da ottobre 2016 lo stipendio aumenti di 25 Euro medi lordi.

By jvb