(…) Diverse sono le critiche mosse all’ipotesi di un bollo auto “a consumo”: un simile impianto, secondo alcuni, porterebbe ad agevolare coloro che vivono in località dove la rete di trasporto pubblico risulta efficiente e capillare, discriminando invece gli italiani che sono costretti a spostarsi in auto anche per le piccole commissioni, oltre che per gli impegni quotidiani.
E questo senza guardare al reddito, ovvero senza differenze se trattasi di una famiglia benestante o di una più umile, che magari non ha nemmeno le risorse sufficienti per assicurarsi un veicolo più moderno e meno inquinante che gli consentirebbe di risparmiare ulteriormente.
Ancora, è probabile che per consentire un’effettiva misurazione del chilometraggio del veicolo, informazione essenziale per calcolare l’importo del bollo da pagare, sia necessario installare sul mezzo una “scatola nera”, ovvero un dispositivo elettronico di registrazione della percorrenza. Dunque, in ipotesi, un ulteriore costo che potrebbe potenzialmente gravare sui cittadini.
In sostanza, gli scettici sottolineano il rischio che una simile decisione possa di fatto premiare o agevolare chi guadagna di più, paradossalmente anche i proprietari di auto di lusso utilizzate una tantum, e penalizzare, invece, i possesso di un’utilitaria utilizzata in maniera intensiva. (…)

By aidos