Testimonianza di un ex sindacalista #UniSin di #MontePaschi sul caso del conguaglio agli aderenti al fondo di solidarietà per il sostegno dell’occupazione e del reddito del personale del credito.

I lavoratori si dovranno “armare” di tanta pazienza e chiamare in causa il loro ex datore di lavoro? O si arriverà ad una soluzione condivisa con l’Agenzia delle Entrate? Intanto per chi paga (o ha già pagato) sarà problematico recuperare gli importi purtroppo versati. E Inps e Ministero del lavoro che dicono? Purtroppo sempre più lavoratori e pensionati sono trattati da sudditi e non da cittadini. E l’amara considerazione è che questo dovrebbe essere “il governo dei migliori…”.

(…) “Perché il fondo erogava al netto l’equivalente della pensione che sarebbe maturata a regime, ma tale assegno figurava come reddito non tassabile sul quale non era possibile nemmeno chiedere i rimborsi per opere edilizie o acquisto medicine attraverso il 730. La banca versava all’INPS, che figurava come sostituto di imposta, gli importi per erogare il netto della pensione, pagare i contributi pensionistici del lavoratore fino alla maturazione della pensione vera e propria e pagare le tasse su questo reddito. E’ chiaro che se adesso il lavoratore deve pagare queste tasse si vede in effetti decurtare il reddito percepito al tempo, cioè non ha ricevuto – nei fatti – l’importo della pensione, ma una cifra che va dagli 80 ai 300 euro circa in meno al mese. Era la banca che avrebbe dovuto pagare le tasse e che deve pagarle adesso. Questa situazione genererà incertezza nelle future adesioni al fondo e richieste alle banche di saldare queste pendenze con l’Agenzia delle Entrate. Per questo prevedo una moltitudine di cause legali. Certo con qualche centinaio di cause da parte degli esodati i futuri compratori del Monte avranno un elemento in più da valutare, chissà cosa ne pensa Padoan…”.(…)

Tratto da: Fondo di solidarietà Mps: fosche nubi si addensano?

Immagine: https://www.facciabuco.com

By Pigi