Comunicato Stampa Unisin sul piano industriale Unicredit.

UniCredit ha consegnato oggi alle organizzazioni sindacali la lettera di avvio della procedura di valutazione degli impatti del nuovo piano industriale, che per il solo perimetro italiano del gruppo prevede ricadute per circa 7300 risorse, con 5100 riduzioni di personale e 2200 riqualificazioni professionali.

"Ancora una volta – afferma Angelo Peretti, segretario nazionale di Unità Sindacale Falcri Silcea – un grande gruppo bancario non trova di meglio che tagliare sul costo del personale per risolvere i propri problemi reddituali e organizzativi. Accampando presunte necessità di adesione a nuovi modelli di servizio che spingono verso le nuove tecnologie, senza peraltro tener conto del pesante digital divide che tuttora grava su ampia parte del territorio nazionale, si espellono migliaia di laboratori e si chiudono ulteriori filiali, senza neppure il minimo accenno a possibili ingressi di giovani".

"Non condividiamo un modello di banca – prosegue il segretario nazione di Unisin – che non valorizza la professionalità dei lavoratori bancari e la loro capacità di relazioni con le famiglie e le imprese presenti sui territori, distrugge posti di lavoro creando profonde incertezze per migliaia di famiglie e non offre speranze ai giovani".

"Come non bastasse – conclude il segretario nazionale di Unisin – è arrivata oggi anche la conferma che UniCredit intende cedere UCCMB, la propria società specializzata nel recupero dei crediti problematici, continuando dunque nella logica, per noi perdente e dunque sempre contestata dal sindacato, di impoverire il patrimonio professionale del gruppo".

By jvb

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