Riprendiamo una vecchia notizia per sottolineare come in quest'ultimo anno nulla sia cambiato. Maurizio Beretta, Unicredit, AS Roma, AC Milan… c’è un filo unico che unisce tutti questi soggetti.

Alla faccia del conflitto d’interesse, del rischio del credito e del possibile danno di reputazione per il nostro gruppo bancario.

Ma si sa, politica, sport e finanza vanno a braccetto. Quando in ballo ci sono decine di milioni di euro non ci dobbiamo stupire di nulla.

In fondo i “multiple assignments” sono una prassi nelle grandi multinazionali, perché Unicredit dovrebbe essere differente?

Quello che stupisce è il silenzio dei media sulla vicenda.

La fortuna di Unicredit è che il conflitto d’interessi in questo caso non si chiama “Berlusconi”, altrimenti sai che pubblicità negativa, che danno d’immagine?

Il Gruppo UniCredit definisce il rischio reputazionale come il rischio attuale o prospettico di una perdita, di una flessione degli utili o di un calo del valore del titolo, derivante da una percezione negativa dell'immagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o autorità di vigilanza.

C’è da chiedersi se alla luce della complessa e delicata disciplina legislativa e regolamentare dei rapporti e delle operazioni tra banche e parti ad esse correlate e collegate, continui ad essere quanto meno opportuno,  che una primaria banca soprattutto nell’attuale quadro economico e sociale, abbia una partecipazione rilevante in una società di calcio e che figure apicali della stessa banca facciano parte degli organi di gestione della Lega alla quale detta società calcistica risulta iscritta.

Non solo.

Che detta banca foraggi tramite operazioni di factoring diverse società calcistiche che a detta risultano iscritte.

A quanto pare un loop.

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By jvb