Mentre a Roma si discute, Sagunto capitola!

<<Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur>>, Livio “Ab Urbe condita”, XXI-7

Cari colleghi il nostro 4° comunicato sul “Piano Inclinato Italia”, l’ennesima pesante ristrutturazione aziendale che coinvolgerà pesantemente tutte le filiere della Banca, comincia con una citazione classica per un fondamentale motivo…dobbiamo imparare a difenderci e a difendere i nostri diritti ricordando gli errori commessi in passato (lontano e recente) dai lavoratori e soprattutto dai loro rappresentanti sindacali.

Troppo spesso infatti la reazione a pesanti mosse padronali, in ogni settore del Lavoro, è stata confusa, lenta, disorganizzata e quasi sempre tardiva.

In BNL e nel Gruppo BNP Paribas Italia la procedura di ristrutturazione aziendale e quella di trasferimento di rami d’azienda a “società consortile per azioni” sono partite il 28 febbraio.

Dopo almeno tre incontri, stando al contenuto degli ultimi volantini delle sigle sindacali “trattanti”, non sono ancora chiare: 1) le motivazioni economiche che renderebbero necessaria ed opportuna l’operazione di trasferimento ad un Consorzio di 6 macro-attività di 9 aziende del Gruppo BNP Paribas Italia; 2) Le modalità di previsione di una clausola di garanzia/salvaguardia per il rientro nelle rispettive aziende del personale conferito a tale Consorzio, nei casi di cessazione e/o significativa modifica delle attività lavorative condotte nello stesso; 3) Le ufficiali intenzioni, a medio e lungo termine, della proprietà francese per il Gruppo BNP Paribas in Italia, poiché esiste un forte contrasto tra le affermazioni di “generico rilancio” per tutte le attività in BNL, contenute nelle 102 slides consegnate alle OO.SS., e la trasformazione progettata per la nostra Banca, molto più evidente nelle citate slides e nei documenti collegati, che si tramuterà da grande banca nazionale (predisposta ad offrire servizi bancari a carattere generale) ad Istituto di Credito per clienti VIP sia Retail&Private, sia Corporate.

Ora è del tutto ovvio che la Direzione aziendale sta facendo scorrere “la sabbia nella clessidra”, in attesa di piazzare sul tavolo l’accordo da firmare “prendere o lasciare” quando, nella prima metà di maggio, la procedura avviata a fine febbraio giungerà al termine normativamente previsto.

Colleghe, colleghi la posta in gioco è altissima: per la Rete è previsto un forte taglio di sportelli (-72 a fine 2015), una sensibile riduzione dei gruppi/hub di agenzie (con sovraccarico lavorativo per tutti i ruoli di coordinamento e di supporto), una frammentazione delle agenzie in 5 tipologie diverse, con alcune aperte al pubblico fino alle 17.45 (uscita alle 18.15) e altre aperte al Sabato con la sola esclusione delle operazioni “per contanti”. Gli addetti delle agenzie subiranno la concorrenza di decine (da subito) e poi centinaia di promotori finanziari con contratto diverso dal nostro e in contemporanea vedranno “crescere” alle loro spalle (come gli ultra corpi dei film di fantascienza anni ’50) le agenzie Hello Bank che dovranno passare dai 7.000 clienti attuali a più di 250.000 nei prossimi 24 mesi (alla faccia della banca digitale che si “affianca” a quella tradizionale senza “rubarne” quote di mercato!).

I call center o CRC diventeranno tre, Roma, Prato (ex Sesto Fiorentino) e Bologna a cui saranno indirizzati molti colleghi del PAC locale che sarà chiuso. Da ricordare che anche gli addetti ai CRC hanno i loro concorrenti “non BNL”, che intervengono, in determinate condizioni, a prendere le chiamate in arrivo. Il CRC di Roma ha forti criticità organizzative e di gestione del personale, quello di Sesto Fiorentino ha da sempre avuto forti criticità ambientali (isolato, scomodo da raggiungere, senza strutture esterne per effettuare la pausa pranzo e ora anche infestato dai topi!), tutte criticità poco o male affrontate dalle OO.SS. “riconosciute”.

La filiera Corporate subirà: una pesante revisione che prevede un taglio tra gestori, assistenti e analisti di 134 unità in due anni; un aumento della selettività dei portafogli, con orientamento verso aziende << a vocazione internazionale e solide finanziariamente>> (quante ne sono rimaste in Italia con queste caratteristiche?); continuerà e si rafforzerà la campagna di “valorizzazione” dei portafogli dei settori c.d. conservativi, che tradotto significherà una stretta creditizia per molte aziende di numerosi settori, la quale comporterà ulteriori crisi aziendali e tagli di posti di lavoro (con una logica “socialmente responsabile”); parte delle competenze attuali della filiera “migreranno” verso le strutture PAC (ovvero nel consorzio) e/o verso la filiera Retail (centri imprese e small business), con conseguente miglioramento/efficientamento operativo o invece con svuotamento e ingarbugliamento di competenze storicamente formate?…Vedremo!

Le lavoratrici e i lavoratori del PAC (ridotti da 2.600 a poco più di 1.500 negli ultimi anni) non solo avranno la grana della NEWCO-CONSORZIO, tutta da chiarire, come già detto nei precedenti comunicati, per qualità lavorativa, ambientale e soprattutto per progettualità a “medio-lungo termine”, ma continueranno ad essere tormentati da modalità di efficientamento (ACE) che, dopo 9 anni consecutivi, sono ormai solo oppressive e per nulla di supporto, subiranno ancora continui e forsennati accentramenti e spostamenti di attività e postazioni di lavoro, modalità che, negli ultimi 7 anni, hanno trasformato le nostre attività in uno strano e confuso agglomerato di pezzi di “vecchie attività” solo superficialmente conosciute da chi le esegue, con una conseguente e devastante gara a “scarica barile” che coinvolge tutto e tutti tra APAC e APAC e tra le filiere.

Ribelliamoci colleghi e colleghe, non siamo una zavorra di cui disfarsi! La Banca siamo noi, non certo i manager che arrivano “fanno il loro budget” e poi ripartono in pochi anni, lasciando i “loro cocci”! Lanciamo un chiaro messaggio alle sigle sindacali che “trattano”…devono capire che stavolta la delega “in bianco” non è prevista! La ristrutturazione così com’è non può essere accettata, il trasferimento di rami d’azienda ad un Consorzio, senza chiare e approfondite spiegazioni non può che essere respinto e combattuto!

Noi siamo appena nati (autorganizzati), a noi non è concesso di “trattare”, ma anche stare davanti ad una delegazione aziendale che non risponde e non spiega, non è trattare! Limitarsi poi a scriverlo nei comunicati senza fare nient’altro, come fatto fin qui dalle altre OO.SS., non serve a niente!

Noi del SALLCA CUB manifesteremo con presidi e volantinaggi Giovedì 17 aprile prossimo davanti alla sede di Via Aldobrandeschi a Roma e Venerdì prossimo 18 aprile davanti a quella di Milano in Via Deruta, nel contempo abbiamo avviato le procedure per la proclamazione dello sciopero di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori della BNL contro l’ennesima pesante ristrutturazione, contro l’ulteriore taglio di 1.383 posti di lavoro nei prossimi 24 mesi e per opporci tutti insieme al “confinamento” di 2.285 persone (di cui 2.042 da BNL) in un Consorzio con dubbie garanzie di rientro e nebulose prospettive lavorative!

GET UP, STAND UP, STAND UP FOR YOUR RIGHTS!

Roma, 15.4.2014

SALLCA CUB BNL-COORDINAMENTO RSA

 

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Sede Legale: Milano – Viale Lombardia 20; tel. 02/7063180402/70631804; fax 02/70602409

Sede Operativa: Torino – Corso Marconi 34 tel. 011/655897011/655897 fax 011-7600582

Qui il comunicato in versione pdf:

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By jvb

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