La Corte Costituzionale del paese che comanda la Nato ha deciso che l’aborto non è un diritto costituzionale, ma un eventuale diritto legale sancito dalle legislazioni dei singoli stati (che è cosa ben diversa dalla fake inserita nel’OdG della fisac cgil), se così ritengono di fare. Manco si è asciugato l’inchiostro che parte una delle usuali battaglie ideologiche dell’era proverbialmente “senza ideologie”. Senza esclusioni di colpi si schierano gli eserciti dell’opinionismo a molla, ciascuno con il suo bel pacchetto di dogmi predefiniti da far valere, trattando la controparte come barbari infami. E così, come al solito, le beghe interne di un paese di cui siamo colonia militare e culturale dettano l’agenda del dibattito italiano, e magicamente disoccupazione, inflazione, caos burocratico, deindustrializzazione, ecc. scompaiono dall’orizzonte, perché possiamo piacevolmente distrarci con una bella baruffa dove ci mettiamo la casacca dei Repubblicani o dei Democratici, sentendoci i crociati di chissà quale apodittica certezza. E a quanto pare in casa CGIL si sono subito accodati al mainstream dominante…

Ecco quali sono le priorità per il sindacato rosso dei bancari.

Apposto siamo. Assemblea per il rinnovo del CCNL? Ma va là….roba vecchia. Tanto decide ABI e i sindacati si adeguano. E i lavoratori pure.

Riorganizzazione e cambio organizzativo in #UniCredit? Che vuoi come al solito i lavoratori si preoccupano per nulla; qualche esubero fa parte del gioco, tanto – come dice sempre il sindacato – a casa non si manda nessuno che non voglia. Preoccupati che si venga chiamati da HR e sentirsi dire che il proprio lavoro in Holding lo farà qualche altra risorsa? Un po’ di Xanax e passa tutto…

Smart Working e conciliazione vita/lavoro? Ma va là, sarebbe discriminatorio nei confronti dei lavoratori della rete…l’ha detto anche Mr. Orcel, vuoi contraddire il “grande capo” e parlargli di modelli organizzativi e tipologie di lavoro (e remunerazioni ) diverse?

Evidentemente in molti si sento sempre più lontani da organizzazioni che già hanno “buttato a mare” chi per vari motivi non possedeva il #GreenPass. E se il sindacato non si muove a tutela di chi viene escluso dal mondo del lavoro, vuoi che abbia a cuore la ricerca di soluzioni di conciliazione vita/lavoro a misura di lavoratore? Lo stesso sindacato che parla di libertà di scelta sul corpo delle donne per l’aborto, gira la testa dall’altra parte per le inoculazioni forzate che hanno fatto, stanno facendo e faranno in futuro molti, molti e molti danni alla salute delle persone. Ma ci sono diritti di serie A e di serie B. La scelta viene fatta dal mainstream dominante alla quale ci si accoda di corsa.

Senza parlare delle diverse remunerazioni applicate a lavoratori in base alla semplice location di lavoro, ma queste son battaglie che richiedono lavoro ed impegno da parte dei sindacati e che ne uscirebbero difficilmente vincitori, quindi meglio non provarci neppure.

Piuttosto non mi capacito del perché non vi sia traccia di un importante protocollo sul lavoro agile firmato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalle parti sociali (leggasi sindacati) che solo qualche mese fa dava finalmente piena parità di trattamento tra lavoratore in presenza e smartworker compresi i benefit derivanti dalla contrattazione collettiva e aziendale. Tradotto: i ticket restaurant vanno pagati anche agli smartworker. Non a caso l’Anseb, Associazione Nazionale Società Emettitrici Buoni Pasto, esprimeva soddisfazione per l’importante chiarificazione che il Protocollo firmato apportava per il comparto. I sindacati han firmato, ora bisognerà aspettarne però l’applicazione (se mai arriverà)!

Che dire, siamo proprio ben rappresentati…

Fatevi due risate, anche se ci sarebbe da piangere: Ordine del giorno del 07/07/2022 presentato dall’Assemblea generale della FISAC Cgil Nazionale

leggi anche:

https://www.7colli.it/a-roma-la-censura-si-abbatte-contro-il-diritto-alla-vita-54413/?s=09

A Roma sta diventando impossibile manifestare le proprie idee, una cappa intollerabile di censura sta avvolgendo la città.

La decisione del Campidoglio di far rimuovere un manifesto contro l’aborto e regolarmente affisso è fastidiosa. È come se si potessero portare avanti solo le battaglie gradite alla sinistra che con Gualtieri si è impadronita del Comune di Roma (grazie all’insipienza di chi poteva invece vincere, ma è altra storia).


By aidos