La ”potenza di fuoco da 400 miliardi di euro” mediante prestiti garantiti dallo Stato si è fin qui rivelata meno efficace (pernon dire inutile) del previsto. Gli effetti promessi ancora non si vedono e il tempo stringe. Colpa delle lentezze Europee, di una italica #burocrazia asfissiante e della lentezza e inadeguatezza del #Governo.

Get ready (to take him)!

La Cgia di Mestre: “Un’azienda su due è in difficoltà: i tempi di incasso delle commesse si sono allungati”

(…) «La questione liquidità per le piccole imprese è dirimente», ha rimarcato il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo, aggiungendo che «occorre cambiare registro perché anche coloro che hanno lavorato faticano ad incassare le proprie spettanze». Secondo la confederazione degli artigiani mestrini sarebbe necessario intervenire sui tassi dei prestiti bancari che costringono le attività ad indebitarsi ulteriormente. Analogamente, servirebbero contributi a fondo perduto. «Se troppo indebitate le piccole imprese sono destinate a saltare, mentre lo Stato, sebbene con un debito maggiore, può reggere, grazie anche alle misure che la Bce e l’Unione Europea metteranno in campo nei prossimi mesi».

In pratica, si tratta di un’ulteriore dimostrazione dell’insufficienza delle previsioni del decreto liquidità rivelatosi, sin dai primi giorni di applicazione, troppo macchinoso sia per i prestiti fino a 25mila euro, interamente coperti dal Fondo di garanzia che per quelli di importo superiore nonostante lo strumento «Garanzia Italia» messo in campo da Sace. Troppo stringenti le normative bancarie per erogare liquidi senza adeguate istruttorie. Il combinato disposto è la morte certa per migliaia di aziende. (…)

Altro flop del decreto liquidità. Le imprese non pagano più

 

Immagine: gabrio.org

 

By aidos