Ed indebolire come sempre i più deboli, oltre che scalfire ancora di più il ceto medio. Il governo Meloni si palesa ogni giorno di più come una propaggine del precedente esecutivo Draghi. Non aspettatevi che sia questa linea politica a migliorarvi la vita. Sarà il prosieguo del Draghistan ma con una parvenza di cambiamento: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” (da Il Gattopardo).

Da Pro Italia: “Noi di Pro Italia abbiamo più volte messo in guardia dal lasciarsi accarezzare da simili speranze. L’unica, sostanziale differenza che oggi intercorre tra la compagine “destra” e quella “sinistra” nell’arco parlamentare sta solo nella forma, non nella sostanza. Nessuna delle due parti osa scalfire le colonne portanti dell’impostazione neoliberista in campo economico e sociale. A partire dal ruolo dello Stato, che viene gestito (e pensato) come una famiglia gravata dai debiti e terrorizzata dal dover far quadrare il bilancio, anche a costo di tagliare servizi, salari e stipendi.

Prendiamo ad esempio la questione del PNRR. Si tratta di una lista di riforme atte a smantellare ciò che resta della capicita d’intervento pubblica e cedere ulteriori porzioni della nostra già scarna sovranità nazionale. In cambio di questo suicidio assistito, il nostro Paese ha la possibilità di accedere a “tranche” di finanziamenti (metà dei quali, ricordiamolo, sono prestiti), a patto di spenderli secondo le direttive della Commissione UE e solo a fronte di precisi obiettivi raggiunti. Insomma, uno strozzinaggio in piena regola.

By aidos