Del Vecchio stravolge il detto di Vujadin Boskov : da “Squadra che vince non si cambia” a “Squadra che perde non si cambia”.  Per Del Vecchio è meglio continuare a farsi del male che rischiare un cambiamento. Probabilmente per Del Vecchio il gap (negativo) crescente con Banca Intesa è solo conseguenza della crisi e non delle politiche pressapochiste messe in campo da un management che non si è dimostrato all’altezza.

Neppure Tafazzi saprebbe fare di meglio…

UniCredit, non favorevole a troppi cambiamenti vertici – Del Vecchio

lunedì 11 aprile 2016 17:09

MILANO, 11 aprile (Reuters) – Leonardo Del Vecchio non guarda con favore in linea di principio a cambiamenti ai vertici delle società, quindi anche in UniCredit, anche perché non c’è mai garanzia sulle qualità dei successori.

“Io non sono per troppi cambiamenti perché non si sa cosa farebbe quello che arriverebbe al suo posto”, ha detto lo stesso Del Vecchio incontrato a Milano da alcuni giornalisti e rispondendo alla domanda se il Ceo di UniCredit Federico Ghizzoni possa ritenersi tranquillo al suo posto e se sia adeguato all’incarico.

Proprio Del Vecchio, azionista di UniCredit con circa il 2%, qualche mese fa in un’intervista a un quotidiano aveva auspicato una discontinuità ai vertici della banca per favorirne il rilancio.

“Ora in due giorni il titolo sale del 15%, cosa volete di più dalla vita?”, ha poi aggiunto sottolineando tuttavia che sulla performance borsistica “Ghizzoni non conta niente ma conta che le banche per fortuna hanno fatto un accordo che praticamente risolve il problema degli istituti che possono fallire e far perdere soldi ai risparmiatori e alla povera gente”.

Il riferimento è al fondo di sostegno delle banche che in questi giorni potrebbe essere varato dal governo in accordo con i principali istituti italiani e altri investitori istituzionali.

(Gianluca Semeraro)

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