Lo scandalo dei diamanti venduti a prezzi gonfiati fino al 77% in più rispetto al valore reale di mercato mette in evidenza come alcune banche si prestino ad attività eticamente opache. E’ probabile che l’inchiesta in corso finirà in un nulla di fatto e si riconoscerà che le banche si sono mosse un millimetro entro la “border line”, ma c’è da chiedersi se tutto ciò sia tollerabile. L’abbiamo capito, il “banchiere etico” è una sorta di animale mitologico mai esistito, ma è una cosa alla quale non ci possiamo rassegnare.  Al di là dei milioni di euro che saranno chiamati a rimborsare ed a pagare dopo estenuanti cause, rimane il grave danno d’immagine per le Banche e la perdita di fiducia verso i propri clienti.

Proprio un gran bel business!

Banche, scandalo diamanti: 200 risparmiatori hanno già chiesto aiuto. VIDEO

(…) Nelle settimane scorse l’Antitrust ha multato quattro banche e due società specializzate nel commercio di diamanti, accusate di aver fornito ai clienti informazioni ingannevoli e di aver venduto le pietre preziose a prezzi gonfiati. Il provvedimento dell’Antitrust cita casi nei quali la maggiorazione è stata compresa fra il 43 e il 77% in più rispetto al valore reale di mercato.
Le banche multate sono #Unicredit, #Intesa Sanpaolo, Banco Popolare e #Montepaschi. Ma a giudicare dalle richieste di assistenza ricevute dalla Federconsumatori, anche diverse altre banche si sono comportate allo stesso modo. Il taglio minimo degli investimenti dei risparmiatori reggiani coinvolti è di 15mila euro, ma tanti sono stati indotti a mettere in gioco somme anche molto superiori. Il valore dei diamanti acquistati, che avrebbe dovuto essere indenne da brutte sorprese, si è invece notevolmente deprezzato. (…) “Se dovessero emergere responsabilità – dice la Fabi – sarebbero esclusivamente imputabili agli amministratori che decidono le politiche commerciali. Siamo stanchi di subire le conseguenze di scelte manageriali a dir poco discutibili”.

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By jvb