La banca “dell’Etica”, che di etico ha sempre di meno, continua ad essere rimandata (se non bocciata) in “etica ambientale”. Già due anni or sono Unicredit finì nel report “Banking on climate change”, che elencava i 37 grandi istituti che sborsarono 290 miliardi nel  triennio 2014-2016 per attività di “extreme fossil fuels”.

Ed è di soli pochi mesi fa la notizia del finanziamento di tre centrali a carbone e due miniere a cielo aperto in Turchia. Sono gli impianti di Yenikoy, Kemerkoy e Yatagan, che dal 1983 si sono resi responsabili dell’emissione di 9,5 milioni di tonnellate di anidride solforosa, 890mila tonnellate di ossido di azoto, 65mila tonnellate di polveri sottili, 28mila kg di mercurio (scaricati nel Mediterraneo), 360 milioni di tonnellate di CO2.

Non c’è che dire, un bell’impegno per la difesa dell’ambiente!

 

“La casa è in fiamme, basta finanziare i combustibili fossili”. A Milano torna la protesta di FridaysForFuture, questa volta in piazza Missori davanti alla sede di Unicredit. Gli attivisti in difesa dell’ambiente sono scesi in piazza con tutte verdi, finte banconote, maschere di Dalì ispirate alla serie tv “La casa di carta” e un grande striscione per chiedere all’istituto di fermare gli investimenti nel campo dei combustibili fossili…..

“Basta finanziare i combustibili fossili”: la protesta di FridaysForFuture a Milano

 

By aidos

One thought on “#UniCredit nel mirino degli ecologisti per il finanziamento delle centrali a carbone”
  1. Etica solo a parole, e solo con slogan ma nei fatti la realtà è ben diversa !
    E comunque in piazza Missori serve a poco, in Gae Aulenti devono manifestare !

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