Il poltronificio di UniCA serve per sistemare un po’ di sindacalisti.
Decine di migliaia di lavoratori si accingono così ad adempiere alla “formale” prassi dell’elezione dei rappresentanti; formale poiché l’attuale sistema elettivo permette – come detto – il voto plurimo e la prassi del voto incrociato consente alle sigle sindacali di portare i propri rappresentanti nel CdA escludendo di fatto candidati indipendenti. Tutto già deciso, dunque? Che questo sia un vissuto reale ne è prova la scarsa partecipazione, in passato, dei colleghi al voto.
Le precedenti votazioni ci dicono che meno di un lavoratore su due decide di prendervi parte, e ciò è grave. Grave per i lavoratori, non certo per le sigle sindacali o per l’azienda. Per i sindacati rimane tutto uguale. Tra i lavoratori sembra regnare una sorta di rassegnazione. Non c’è più passione, pathos, trasporto.
Si avverte tutto come ineluttabile.
Qui il consueta comunicato sindacale unitario
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Questo succede quando chi detiene il comando della situazione sa di essere debole, inadeguato, non all’altezza e ha quindi paura di essere sostituito. Quindi fa quadrato, blinda il potere distribuendolo tra pochi e non consentendo ad altri di metterci mano.
L’elite di incompetenti che si difende, che non vuole mollare il piccolo potere, cosciente che se si aprisse all’esterno sparirebbe.
Se si tralasciano i primi mandati, che hanno visto la partecipazione nei CdA di persone appassionate, entusiate e competenti, gli ultimi CdA erano composti, per la maggior parte, da parte aziendale dai trombati ……..