Quando si dice “raschiare il fondo del barile”… In Ubis per risparmiare qualche migliaio di euro in buoni pasto, con la scusa della conciliazione dei tempi di vita e lavoro, si lancia anche il progetto “lavora da casa o dove vuoi purché il collegamento te lo paghi tu!” Gli studi  dell’Osservatorio del Politecnico di Milano confermano del  i benefici dello  Smart Working in termini di produttività e risparmio in Italia comportebbe 27 mld di ricavi in più e 10 mld di costi in meno. Ecco dove vuole arrivare l’Azienda, vuole partecipare alla spartizione di questa torta!

Oppure il passaggio della gestione della Rete Dati da Ubis a VTS sta facendo lievitare i costi e per risparmiare si chiede ai dipendenti di lavorare in extranet? Non solo, ma stando anche ben attenti  (ovvero leggasi “sotto la loro responsabilità”) a gestire in maniera rigorosa la protezione e la privacy dei dati aziendali.

Il tutto ovviamente senza neppure chiedere il parere PREVENTIVO degli RLS. In  caso di modifiche all’organizzazione del lavoro (e questa lo è!) gli RLS  devono essere preventivamente consultati e l’Azienda deve altresì procedere alla revisione ed aggiornamento del  Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

Non solo. Ci risulta che nemmeno i rappresentanti dei lavoratori siano stati coinvolti nello sviluppo del progetto, così come fu a suo tempo per l’avvio del teleworking.

Insomma, la conciliazione dei tempi di vita con quelli lavorativi sono un’opportunità interessante, ma solo se fatta in maniera seria e condivisa con coloro che di questa conciliazione ne sono i primi beneficiari:  i lavoratori.

E’ forse chiedere troppo?

E quale sarà il prossimo progetto che unilateralmente l’azienda andrà a proporre? Portati il pc da casa?

 

Se vuoi conoscere il progetto, scarica qui il documento in versione pdf:

By jvb

One thought on “Ubis: al via il progetto del nuovo “smart work””

Comments are closed.