La principale preoccupazione delle banche quali datori di lavoro sarà quindi di garantire che il comparto disponga di un numero sufficiente di specialisti con competenze adeguate alle nuove realtà. Serve un’evoluzione generale delle competenze e una nuova visione della formazione e della formazione continua. Nei prossimi anni, alcune delle competenze richieste ai dipendenti diventeranno più importanti: in particolare le cosiddette “soft skills” non cognitive e tecnologiche, come la creatività, l’iniziativa personale, le capacità analitiche, la resistenza allo stress e la flessibilità.
Bancari: «Servono dipendenti più flessibili, attenzione ai robot»
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