Edmund Husserl si chiedeva: “Dobbiamo accettare il tramonto dell’Occidente come se si trattasse di una fatalità, di un destino che ci sovrasta?”.

La stessa domanda va posta per la fine dell’Italia. Perché dovremmo rassegnarci a questa sorte?
Sembra che il congedo di questa nazione sia così ineluttabile che un intellettuale come Ernesto Galli della Loggia ha aperto il suo ultimo libro con questa drammatica domanda: «Sono nato italiano, ma mi viene da chiedermi, a volte, se morirò tale…»

(Antonio Socci – da “Traditi, sottomessi, invasi”)

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