Immagine: http://comeunombra.iobloggo.com/Il puzzle comincia a prendere forma, ma è ancora lontano dalla sua definizione complessiva. Tra tessere mancanti e pezzi che non combaciano, il quadro non è chiaro e soprattutto poco rassicurante.

Si parte dall’accordo di venerdì 17 febbraio (fare un accordo di venerdì 17….porterà mica male?!?!). L’art. 9, quello delle tutele occupazionali, riporta una frase fortemente voluta dall’Azienda in cui si dice che Unicredit è pronto a riprendersi  “….il personale che dovesse risultare in eccesso a seguito di decisioni del Gruppo Unicredit…”  (Qui per vedere il testo dell’accordo).

Un buon accordo ci dicono, il migliore che si poteva fare avendo una pregiudiziale dell’Azienda sulla concessione del “collegato societario” impossibile perciò da raggiungere.

Peccato che tre giorni prima, il 14 Febbraio, , sicuramente all’insaputa delle organizzazioni sindacali, l’Agenzia per la concorrenza con una relazione del Professor Piero Barucci, grande conoscitore del mondo bancario e finanziario (è stato Presidente e membro del Consiglio di amministrazione di importanti Istituti bancari italiani ed esteri, di compagnie di assicurazioni, di società finanziarie, di enti pubblici) metteva nero su bianco – nel paragrafo II. DESCRIZIONE DELL’OPERAZIONE – che la NewCo sarebbe stata gestita da HP e che la possibilità d’intervento nella sua gestione da parte di Ubis/Unicredit sarebbe stata “marginale”.

(Pag.40 Bollettino n.7/2012 AGCoMUBIS non deterrà diritti aggiuntivi che le consentano di porre il veto sulle decisioni strategiche riguardanti l’attività di Newco. Le decisioni di competenza dell’assemblea con riferimento alle quali è necessario il voto favorevole di UBIS riguardano, infatti, materie quali modifiche statutarie, aumenti o riduzioni di capitale, liquidazione della società, ecc., non qualificabili come “strategiche” ai fini del controllo di Newco.).

Mi auguro di sbagliare, ma da quanto scritto sopra ne deduco che l’Art.9 dell’accordo viene limitato a due sole casistiche:

(Foto: http://yourhoperenewed.org/)

–         Unicredit riporta l’attività oggetto di cessione di ramo d’azienda all’interno del Gruppo;
–         annulla la commessa a New.Co per accordarsi con altra società a questa concorrente.

Se poi aggiungiamo che l’AGCoM  riduce a 5 il numero di anni del “Master Service Agreement”, che verrà sottoscritto tra Newco e UBIS possiamo capire che c’è di che essere angustiati.

Sullo sfondo poi l’iniziativa comune ma disgiunta dell’RSA Fisac Ubis Roma e dell’RSA Dircredit Ubis Roma (Vedasi qui il post sull’argomento).
Il fronte sindacale rischia di dividersi ulteriormente?
A questo punto quale sarà la strategia delle nostre Organizzazioni?
E’ chiaro che l’accordo del 17 febbraio è già stato superato dagli eventi. Quindi?

Quindi  è sempre più difficile ricomporre il puzzle….

By aidos