La chiamano valorizzazione, anche se ha tutta l’aria di essere una dismissione. Dove finirà il patrimonio artistico di #UniCredit? Nelle mani di qualche facoltoso privato o in qualche museo che saprà valorizzarlo e garantirne la fruibilità ad un vasto pubblico? Tutto ciò per “guardare oltre i ritorni economici dei nostri investimenti per ottenere un impatto positivo tangibile sulla società” (J.P.M.).  Il dubbio rimane…

(…) La collezione verrà collocata in asta – sono in gare le major internazionali Christie’s e Sotheby’s –, si ipotizza tra l’estate e l’autunno sulle piazze internazionali e in Italia. I no comment degli operatori sono di prassi. Ma tra i collezionisti è partita già la caccia su internet alle opere dell’istituto per scoprire che cosa andrà in asta. E c’è da domandarsi se anche la Soprintendenza lombarda si sia attivata per capire se qualche capolavoro della banca non debba restare nella penisola e quindi avviare procedura di vincolo per dichiararne l’interesse culturale. La vicenda Mps docet. (…)

UniCredit cede la collezione d’arte per sostenere finanziamenti sociali

 

Immagine: https://66.media.tumblr.com

By aidos

One thought on “Patrimonio artistico #UniCredit: valorizzazione che ha tutta l’aria di essere una dismissione.”
  1. Il dubbio è d’obbligo, quando si tratta di questi signori.
    Che stiano grattando il fondo del barile ?

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