Se le Banche fanno come la Mafia è un post apparso quasi un mese or sono su un sito locale del mio comune. Inutile dire che quando me l’hanno segnalato (con relativi commenti ironici sul fatto che essendo io un bancario rientravo “di diritto” nella categoria dei mafiosi) sono rimasto basito.

E’ lecito commentare comportamenti disonesti (magari dopo che ne sia avvenuto il riconoscimento da parte dell’autorità preposta sarebbe ottimale), è legittimo, anzi doveroso, denunciare comportamenti disonesti – da chiunque commessi ed in qualunque settore economico – all’autorità competente. E’ però inaccettabile che ci si permetta di dichiarare che 300.000 lavoratori (diconsi TRECENTOMILA) si comportino come delinquenti che si approfittino di chiunque ed in particolar modo di chi è in stato di bisogno. Come farebbero le mafie: così si dice nel post.

Di fatto da bancario sono anch’io un mafioso?

Quello che mi rattrista di più non è il post in oggetto – stampa locale, tiratura limitata, chi vuoi che lo legga… – , quanto l’assenza d’interesse da parte di chi dovrebbe difendere la mia categoria: i sindacati.

Ecco la mail inoltrata il 12 febbraio scorso alla Federazione nazionale della fabi, sindacato a cui sono iscritto ed in cui milito in qualità di RSA presso la mia Azienda:

Buona sera. 

Volevo segnalare un articolo che mi ha particolarmente offeso: leggere che chi lavora in banca e propone mutui alla clientela sia disonesto a tal punto da essere considerato mafioso è un insulto per tutti quei bancari che onestamente ogni mattina si impegnano per soddisfare le richieste della clientela anche in tempi difficili come questi. 

Possibile che si debba sempre subire in silenzio?Grazie per l’attenzione da un iscritto fabi. 

Lettera firmata

Inutile dire che da quel 12 febbraio nessuna risposta è arrivata, neppure per dirmi che la situazione è talmente “locale” che a nostro “Signore della stampa e TV” (il segretario Nazionale presumo ormai viva perennemente negli studi televisivi e redazioni giornalistiche visto l’onnipresenza su stampa e tv) non può interessare.

Persino chi all’interno della mia azienda ne è stato informato ha girato la testa dall’altra parte…Eppure io penso che non bisogna mai abbassare la guardia, mai girare la testa dall’altra parte!  Ce lo insegna la storia.  Ed è stato il messaggio di Liliana Segre nel Giorno della Memoria di quest’anno affinché contribuisca a rinsaldare il legame civile e morale fra tutti noi.

Che mi sia perso qualche cosa?

Immagine : IO SALVATORELLI MONETA

By Pigi

One thought on “Ma è lecito paragonare i bancari a dei mafiosi?”
  1. Che dire … un agente di assicurazioni che da del mafioso al bancario mi ricorda il bue che da del cornuto all’asino!!
    Battute a parte …. raglio d’asino non sale al cielo !!

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