Charles Opoku Kwasi, nato nel Ghana 31 anni fa, non ha una fissa dimora e vive senza permesso in Italia da almeno quattro anni. Gli spostamenti di Charles sono tracciabili attraverso una serie di arresti. Tanti.
Sul finire del 2013 gli è stata respinta la richiesta dello status di rifugiato presentata per motivi umanitari. Avrebbe dovuto essere rimpatriato, ma l’espulsione è rimasta sulla carta. Lettera morta, come il pensionato di settantasette anni la cui unica sfortuna è stata quella di trovarsi sulla strada di un delinquente invisibile solo alla giustizia italiana.
Liberato dal giudice il ghanese che ha ucciso un paziente in ospedale
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