I politici sono veramente senza ritegno.  Prima si inventano banchieri arrivisti e senza scrupoli (Mr. Mussari docet), tanto sciuponi da dilapidare l’intero patrimonio di una banca come MPS;  poi si vedono costretti a chiedere aiuto allo Stato e pretendere che “pantalone” apra i cordoni della borsa e “devolva” il ricavato del gettito IMU alle casse dello stesso Istituto di credito.

Ma a questo punto, invece di recitare il “mea culpa”, gli stessi politici non lasciano ma anzi raddoppiano, e per salvare i loro interessi (di parte) non lesinano richieste d’intervento pubblico, tanto come al solito a pagare è il popolo![banner align=”alignright”]

Veramente stucchevole la presa di posizione del piddino Burresi, nonostante i danni creati dal suo partito con MPS, senza ritegno chiede che sia lo Stato (cioè tutti noi) a

garantire la senesità della banca, un ruolo di azionista di riferimento alla Fondazione Mps e la salvaguardia degli oltre 8.000 posti di lavoro che altrimenti saranno cancellati da Siena assieme alla sede e alla direzione generale

il che si traduce in: lasciate che la politica (cioè il PD) possa continuare a sguazzare indisturbato nelle stanze di Palazzo Salimbeni. L’unica cosa che ci sentiamo di condividere è il timore per gli 8.000 esuberi, che però in buona parte sono stati generati dalla mala gestione della politica in banca.

Alla politica gli utili, alla collettività le perdite. Potrebbe essere il nuovo motto di MPS.

L’articolo:

Mps: Burresi(PD), Stato azionista ideale per la banca

By jvb