Licenziato dopo aver denunciato nel 2008 irregolarità nell’istituto in cui lavorava, il Banco Desio, Enrico Ceci ha di recente ottenuto ragione dalla Banca d’Italia, che ha sanzionato per 360mila euro amministratori e sindaci del Banco Desio proprio per le condizioni che lui aveva reso pubbliche.
Il bancario per avere fatto il suo dovere (che non è quello di dire sempre sì al datore di lavoro quando sbaglia o, addirittura, esercita pratiche illegali) fu licenziato in tronco. La cosa più grave e impressionante non è tanto che la banca lo abbia licenziato (logico attendersi una reazione da chi esercita il malaffare e considera un ostacolo chi tenta di impedirglielo) ma il silenzio di tutti i suoi colleghi i quali, pur sapendo che la denuncia di Enrico Ceci era vera, si sono schierati dall’altra parte o hanno fatto finta di non sapere, di non vedere, di non sentire.
Questa è una storia emblematica dell’Italia di oggi e dei mali gravissimi che l’affliggono.
Tutto è nelle mani delle persone comuni e dei cittadini e non vale prendersela sempre con le autorità o con i diretti responsabili.
In questo caso, come in tanti altri simili, il problema non è l’operato della piccola minoranza di delinquenti ma il silenzio della grande maggioranza delle persone “per bene”.

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