Oltre al carico di vite umane, il #coronavirus spegne anche la voglia di solidarietà.

Come non condivide lo sfogo di un commercialista qui sotto riportato?

“Il paese, fuori da tali show televisivi, è chiaramente dominato dalla burocrazia, dato che la classe politica per rinuncia, per convenienza o per insipienza ha oramai abdicato al suo ruolo. Il politico recita quindi il ruolo di mero portavoce, di attrazione da baraccone con la mascherina (talvolta anche messa male), rassicurante, senza qualità e senza valore, e deve apparire (o meglio essere) mediocre esattamente come l’uomo medio, seguire la massa informe di pensiero, mentre il burocrate comanda, con l’obiettivo di riunire in sé, finalmente, il potere legislativo, esecutivo e giudiziario, seppellendo per sempre Montesquieu e il suo sorpassato “Lo Spirito delle Leggi”.L’impresa è, quindi, letteralmente stritolata dalla Pubblica Amministrazioneelenchi da allegare, autocertificazioni, carte di identità e liberatorie, foraggiando organizzazioni che non creano alcun valore ma solo poltrone per mantenere il consenso e retribuire una inutile classe politica.Forse il virus che rischia di uccidere il nostro paese non è il CoViD19, ma la nostra incapacità di sburocratizzare un paese, ove per qualsiasi cosa c’è l’intervento dello Stato: il tutto senza mai alcuna responsabilità, senza ritegno,È un momento in cui c’è bisogno di statisti, ma abbiamo solo statali, che il 27 riscuotono, indipendentemente da tutto e da tutti, come i 300 dipendenti assenteisti dell’Azienda Ospedaliera di Crotone, che ci ricordano che il pubblico impiego è formato anche da simili comportamenti, che saranno sempre giustificati, sull’altare del dirittismo italiano (come i 767 Vigili Urbani di Roma Capitale del 31.12.2014) e che fanno da negativo agli operatori sanitari che muoiono da eroi in corsia con turni disumani.”

E di burocrazia può morire anche la solidarietà. Leggete e piangete:

Meda, la burocrazia ‘strangola’ la solidarietà

By aidos