In BNL c’è qualche losco figuro (leggasi sindacalista) che sembra vantare  particolari “amorevoli  relazioni” con la controparte datoriale? La Fisac non si sbilancia e non fornisce nomi e cognomi. Lascia solo intravedere  riferimenti a fatti e persone reali.

Ciò che ci lascia perplessi non è il comportamento spregiudicato di certi “figuri gialli”, quanto l’assenza di presa di posizione e di distanza da parte delle altre sigle sindacali. Isolare le mele marce. Ma non è così. Ricordiamo infatti che in BNL tutte le sigle sindacali firmatarie del Contratto Nazionale di categoria  siedono allo stesso tavolo.

Insomma, una gran bella tavolata….

Buon appetito.

Bnl: No non siamo tutti uguali

(…) Qualcuno tra i colleghi, leggendo, potrebbe riconoscere quale portatore di queste caratteristiche qualche “figuro” che negl’ultimi tempi si aggira nei locali della nostra azienda millantando filantropia, capacità e vocazione pari ai padri nobili fondatori del Sindacato nel nostro paese e nella nostra azienda. Chiariamoci da subito, ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale. Quello che è più preoccupante è la crescente incapacità di discernimento, la disillusione che ormai pervade una parte, sempre più crescente, di società civile, la subalternità di analisi sui processi di cambiamento che ci stanno attraversando, la deresponsabilizzazione delle scelte di natura politica e sindacale che quotidianamente operiamo. Questa condizione ci pone senz’altro in una posizione di svantaggio rispetto a chi negli anni passati ha dovuto fare i conti con i così detti “sindacati gialli” (denominazione con cui si indicano i sindacati creati e controllati dagli imprenditori, presenti negli Stati Uniti negli anni venti e dichiarati illegali con la legge Wagner (National Labor Relations Act, o “Legge sui rapporti nazionali di lavoro”) del 1935.); non fosse altro che all’epoca una maggioranza crescente di lavoratori aveva la capacità di individuare ed emarginare certi individui. (…)

By jvb