In alcuni angoli d’Italia sembra di essere ritornati davvero ai tempi in cui i libri venivano bruciati in piazza. E forse per chi vuole nasconderci e nascondersi sarebbe la miglior soluzione…

Interessante articolo di Lettera43 sulla censura che un comune (rosso) ha posto alla presentazione del libro “Sacco bancario” sulla crisi delle banche . Un volume che racconta l’inefficienza degli organi di vigilanza, gli escamotage con cui i vertici proteggono imprenditori senza scrupoli e i trucchi che consentono a società con poche credenziali creditizie e garanzie quasi nulle di ricevere prestiti a sei zeri mentre per i piccoli imprenditori l’accesso al credito è praticamente impossibile. In pratica il libro sembrerebbe dire cose già note, dette e ridette, anche sentite in commissione parlamentare… ma siamo sotto elezioni e quindi… Quindi la finanza rossa non può essere tacciata di quanto il connubio politica e finanza sia stato deleterio per questo Paese. Del resto la stessa Commissione regionale toscana d’inchiesta su Mps ha pubblicato un volume di 104 pagine sui rapporti tra Fondazione, Banca e politica. Quindi…

Ma forse nel feudo rosso guidato dal Pd c’è chi ancora è rimasto ai tempi di Peppone e Don Camillo… non a caso in quella amena cittadina si tollera ancora la presenza del busto di un dittatore, di un criminale che fu maestro di Stalin nella pratica del terrore… qualche dubbio sovviene.

Leggete l’articolo qui sotto riportato, lascio a voi ogni considerazione sull’accaduto.

L’articolo qui

 

Immagine: Via Giphy

By aidos