[pullquote]L’Italia rischia di sprecare ancora una volta la sua occasione? Presto per dirlo, ma il rischio esiste davvero.[/pullquote]

Una spesa pubblica al 57% del pil e una pressione fiscale al 44% non sono sostenibili. Bisogna avere il coraggio di dire la verità senza cercare alibi.

(…) Quando Renzi parla di ridurre le tasse, in realtà vuol dire che spera di evitare il loro aumento a cominciare dal primo gennaio 2016. E quando promette che non ci saranno tagli nella spesa, intende ripetere il giochino del 2014.

Rinviare ancora una volta il pareggio del bilancio (al 2017 quello strutturale e al 2018 il riequilibrio complessivo tra entrate e uscite) consente di rosicchiare 8 miliardi di euro. A due miliardi ammonta il risparmio stimato sugli interessi a fronte di un debito che continua a crescere, mentre le entrate tributarie dovrebbero crescere automaticamente di 4 miliardi in seguito alla ripresina. Restano 10 miliardi da recuperare un po’ qua un po’ là; vedremo come, soprattutto se gli enti locali alzeranno le barricate.

In ogni caso, la spesa pubblica non sarà ridotta e resta alta (nell’ultimo trimestre 2014 ha superato il 57% del pil), troppo alta, tanto alta da impedire qualsiasi manovra di rilancio. Quanto alla pressione fiscale, ammesso che sia possibile evitare un aggravio il prossimo anno, rimarrà incollata a una quota stratosferica, pari in media al 43-44% del prodotto lordo. (…)

Tratto da:  Un Def troppo furbetto?

di Stefano Cingolani
(Immagine: urbanpost.it)

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