In sintesi: Loro guadagnano, noi paghiamo. Perchè il vero scandalo, al di là dei multipli della retribuzione di un banchiere rispetto a quella di un lavoratore, è che se loro sbagliano non pagano, mai! Per i banchieri vale la massia: socializzare il rischio d’impresa.

Il rapporto tra retribuzione lorda di un lavoratore dipendente e compenso medio di un top manager nel 1970 era  di 1 a 20. Ora, malgrado i limiti imposti per legge, in Banca Intesa  è 1 a 122. In UniCredit 1 a 53.

 

Un amministratore delegato delle banche italiane puo’ guadagnare oltre 100 volte lo stipendio medio di un bancario del suo gruppo, che deve cosi’ lavorare tre vite per avere la stessa retribuzione annuale. E’ quel che emerge da uno studio del sindacato First Cisl che fa i conti in tasca ai banchieri italiani e segnala multipli fra i loro salari e quelli dei dipendenti che in alcuni casi raggiungono le 40, 50 e appunto 122 volte. (…) l’amministratore delegato di Intesa, Carlo Messina, ha incassato quasi 5,5 milioni di euro, che equivalgono allo stipendio medio annuo di 122 dipendenti del gruppo. L’ad di UniCredit, Jean Pierre Mustier, e’ a meno della meta’: 6.200 euro al giorno, inclusa la parte azionaria, per un totale di 2,3 milioni, pari a 53 salari medi del gruppo.(…)

Scandalo-stipendi: tre vite da bancari per un anno da banchiere

//pagead2.googlesyndication.com/pagead/js/adsbygoogle.js

(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Leggi anche:

Banche, compensi d’oro ai vertici.  Per lo stipendio annuale del boss servono tre vite da impiegato

By aidos