Il Parlamento riapre oggi dopo le ferie iniziate il 4 agosto dopo 40 giorni di ozio finalmente possono riprendere.

Oggi, noncurante della crisi economica, della fallacità del nostro sistema previdenziale, dell’esosità del fisco, dei problemi idro-geologici, del calo di sicurezza, dei problemi sociali connessi all’ingresso indiscriminato dei clandestini, delle tensioni internazionali e – per farla breve – del crollo di credibilitá e competitività dell’Italia, il PD occupa la prima giornata di lavoro dl Parlamento, impegnandoli a discutere sulla proposta di legge in materia di reato di propaganda del regime fascista.

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PresidentA vorrei prendere la parola.

PresidentA, intervengo per riprendere il ragionamento e per ribadire che ogni qual volta si mette mano alla norma penale non si può prescindere dal tema della determinatezza di ciò che in una norma penale viene incluso, ovvero: ciascun cittadino deve sapere che cosa può fare e che cosa non può fare, e soprattutto, più ancora di quello che deve sapere il cittadino, il magistrato deve sapere che cosa è chiamato a perseguire e che cosa invece esula dall’ambito dell’applicazione delle sue potestà.

PresidentA, chi ha redatto questa proposta di legge di tutto si è occupato meno che di garantire la determinatezza del contenuto di questa norma.

Ciò perché, se l’intento fosse stato quello di colpire un’area di pensiero, al netto del fatto che questo già qualifica e qualificherebbe la veridicità dell’autodefinizione di tutore e custode della democrazia che alberga in chi ha ideato e sottoscritto questa proposta di legge, ci troveremmo di fronte ad una proposta in cui si colpisce (leggo dal testo) chi propaganda le immagini e i contenuti propri del partito fascista e del partito nazionalsocialista tedesco.

Questa norma, che non ha possibilità di essere oggettivata, dimentica, nello stesso filone che si vorrebbe perseguire, altre fattispecie.  Si potrebbe, in vigenza di questa norma (mi domando e dico), continuare a sostenere gli ustascia croati?  Si potrebbe, in vigenza di questa norma, continuare ad essere e a dichiararsi tifosi della Guardia di Ferro di Codreanu?  Si potrebbe, in vigenza di questa norma, essere favorevoli alle azioni della Repubblica di Vichy?

E che cosa dire, PresidentA, dei milioni di cittadini che a meno di un chilometro da qui, tutti i giorni, 365 giorni all’anno, continuano, anche nell’ipotetica vigenza di questa norma, a visitare il Colosseo, massima espressione dell’oppressione imperiale che deve la sua fama all’avere ospitato i ludi romani in cui si consumavano efferati delitti, e rappresentazione imperiale alla quale, non a caso, proprio il fascismo deve la mutuazione di molte delle sue terminologie (il federale, la milizia, il saluto romano stesso)?  E come ci poniamo di fronte ai cittadini che vogliono andare al Colosseo..?   Li vogliamo poter fare andare impunemente di fronte a questo tipo di esposizione?

PresidentA, concludo anche qui, in termini di indeterminatezza, si tratta nel testo dei “contenuti propri di un partito” che devono essere perseguiti: ora, non esiste un partito, né quelli di settant’anni fa, PresidentA, né quelli di cinquant’anni fa, né quelli di oggi né quelli di domani in cui sia oggettivabile il contenuto.

Allora, o il contenuto è esattamente e solamente quello che sta nella testa di chi, per farsi una pubblicità a poche settimane dal voto, ha deciso di redigere questo testo, oppure il contenuto non è oggettivabile e non è consegnabile alla magistratura perché ne faccia uso alcuno.

Questo è tutto PresidentA

Immagine: mmorpg italia

By Tappo68