Da un articolo di Antonio Socci

L’economia cinese di mercato libero-a-metà è già giunta ad uno sviluppo che non è sostenibile. O essa cambia in una piena economia di mercato o rimarrà un’economia di capitalismo di Stato. In una situazione di mercato pieno, l’economia potrebbe continuare a svilupparsi in modo tranquillo. In questo scenario, l’ulteriore liberalizzazione dell’economia porterebbe alla caduta della dittatura del partito unico”.

Ma c’è un’altra via.

“L’altra opzione” spiega Wei “è di espandere la cosiddetta economia di proprietà dello Stato [il capitalismo di Stato – ndr], che è di fatto un’economia di cui è proprietario il Partito comunista. Questo secondo scenario coincide in modo esatto con quanto il regime comunista ha fatto nell’ultimo decennio. Ed esso porterà all’inevitabile declino dell’economia”.

Il Partito comunista, spiega padre Bernardo Cervellera, direttore di Asianews “controlla il 50 per cento dell’economia e gli oligarchi del partito in pratica sono dei ricchi magnati di una mega holding. Questa holding-partito ha tutta una serie di privilegi e monopoli rispetto agli imprenditori privati. Da qui vengono caste intoccabili, enormi diseguaglianze, esplosive ingiustizie e un insopportabile livello di spreco e corruzione”.

In effetti lo stesso governo ha riconosciuto che nel solo 2010 sono stati denunciati 640 mila casi di corruzione (“anche se” osserva Cervellera “sono seguiti solo 24 mila processi, senza parlare delle poche condanne”).

Wei aggiunge: “Il coefficiente Gini per la Cina ha già superato il livello 0.4 di allarme internazionale per pericolosi livelli di disuguaglianze. Oltre a ciò dalla base sta crescendo e sta per scoppiare una rivoluzione”.

Negli ultimi due millenni del resto in Cina i rovesciamenti dinastici sono sempre avvenuti per i gravi squilibri sociali. In effetti i segni di questa esplosione già ci sono.

“Scioperi e rivolte” dice Cervellera “sono all’ordine del giorno: se ne contano almeno 200 mila ogni anno. Per ora non hanno potuto coagularsi per la repressione poliziesca del regime, ma il malcontento dilaga, fra la gente a anche fra gli investitori”.

Da leggere tutto, soprattutto il finale:

USA, CINA, CRISI ECONOMICA…. E GESU’ REDENTORE DELL’UOMO

By aidos