Prezzi, dai sacchetti alle bollette: +1.038 euro a famiglia in un anno
Nel calcolo dellʼAdusbef vengono considerati diversi rincari, tra cui gli aumenti autostradali e i costi per mandare i figli a scuola
Verso le denunce per il rincaro delle bollette – L’associazione ha aggiornato i suoi calcoli alla luce della delibera dell’Arera (ex autorità Gas Energia) sui costi dei clienti morosi, che aggiunge un ulteriore aggravio di 41 euro a famiglia. Proprio per contestare quest’ultima decisione, l’Adusbef ha pubblicato sul proprio sito un fac-simile di diffida contro l’Autorità, preannunciando la presentazione di denunce per violazione del codice del consumo e sostenendo che sia possibile ipotizzare reati quali l’abuso in atti d’ufficio e concorso di appropriazione indebita.
“Come se non bastassero gli spregiudicati aumenti delle compiacenti autorità di settore contigue agli interessi degli operatori”, ha lamentato l’associazione. Il riferimento è all’aumento, dal 1° gennaio 2018, delle tariffe: del +5,3% della luce con una ricaduta di 35 euro l’anno; del +5% del gas, con aggravio di 65 euro l’anno per famiglie di tre persone, quindi 95 euro in media su base annua.
“L’Arera ha deliberato l’ennesima stangata a carico dei consumatori, addossando sulle loro spalle i costi dei clienti morosi (oltre 1 miliardo di euro destinato ad aumentare), con un ulteriore aggravio annuo di 41 euro circa, che porta la mazzata a 136 euro l’anno a carico di ogni famiglia”.
Ecco tutti gli aumenti – Oltre a luce e gas, nel paniere dei rincari troviamo: 179 euro relativi ai generi alimentari; 25 euro di Rc auto; 38 euro di costi dei servizi bancari; 40 euro di tariffe autostradali; 97 euro di trasporti (sottostimati per i rincari dei prodotti petroliferi); 49 euro di Tari; 45 euro di servizi idrici; 156 euro di tariffe professionali e artigianali; 18 euro di tariffe postali; 77 euro per i prodotti per la casa; 105 euro per libri e mense scolastiche; 55 euro per i ticket sanitari; 18 euro per il balzello sui sacchetti per l’ortofrutta. L’Adusbef ha definito quest’ultimo come “tassa Novamont”, in quanto “approvata ad hoc per regalare circa 480 miliardi di euro l’anno ad aziende ‘amiche dei governi’ con la vana promessa di contrastare l’inquinamento con materiale non riciclabile al 60%”.