Il proibizionismo progressista si differenzia da altre forme di totalitarismo per una specificità assai singolare: il suo moralismo, invertito, ma sempre rancoroso, ottuso, stucchevole, cupo. Il proibizionista progressista somiglia a certe vecchie zie di una volta, signorine attempate e un po’ inacidite, presenti quasi in ogni famiglia, custodi non della morale, ma del conformismo. In genere, rappresentavano la morale della favola di Esopo della volpe e dell’uva.
Per una riflessione sulla nostra attuale situazione, un bel post da leggere in pochi minuti.
IL PROIBIZIONISMO PROGRESSISTA
Benedetto il maledetto Covid-19 se, dietro la maschera della tolleranza e della libertà avrà mostrato la verità dei progressisti: indignati perché l’umanità è fatta di legno storto e non trovano di meglio che vietare e minacciare di Roberto Pecchioli
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