Banche, Fabi: entro 2020 persi 68.000 posti lavoro, no bad bank

ROMA (Reuters) – Una bad bank per risolvere il problema dei crediti deteriorati non è una solizione, significa abbandonare il presidio del territorio che caratterizza gli istituti di credito italiani e rischia di uccidere clienti futuri.

Lo ha detto Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, aprendo i lavori del XX Congresso nazionale del maggior sindacato di categoria.

"La gestione dei portafogli deteriorati potrebbe rappresentare, contrariamente al passato, un'area di business, nella quale allocare personale di grande qualità, in grado di gestire tematiche della vita di una banca e dei suoi clienti", ha detto Sileoni escludendo però una separazione societaria più netta quale quella che richiederebbe una bad bank.

"Abbandonare il cliente in sofferenza e lasciarlo morire sarebbe un errore gravissimo di relazione con il territorio. La discarica delle sofferenze, invocata da più parti, può anche rappresentare il pericolo di una strage d'imprese", ha aggiunto.

Fabi stima che tra il 2010 e il 2020 il sistema avrà perso 68.000 posti di lavoro e per questo serve, dice il sindacalista al presidente dell'Abi Antonio Patuelli, che assiste nella sala, un nuovo modello di fare banca dove Abi deve ritrovare il suo ruolo politico, oggi, secondo Sileoni nelle mani della Banca d'Italia.

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By jvb