Le banche e i sindacati avrebbero chiesto 150 milioni di euro l’anno per garantire l’accesso al Fondo,  anche se il governo starebbe cercando di ridurre tale impegno.

I piani saranno su base volontaria con la solita postilla che se non di dovessero raggiungere i numeri a scegliere chi dovrebbe uscire sarebbe l’azienda?

(…) E’ stato escluso il ricorso alla Cassa Integrazione (lo stato di crisi che si dovrebbe dichiarare farebbe scattare l’intervento delle autorità di vigilanza europee) quindi la strada del sostegno al Fondo è parsa la più ragionevole anche perchè consente alle banche di programmare gli interventi di riduzione nei loro piani industriali con certezza e ai dipendenti di non essere colpiti da licenziamenti collettivi obbligatori. Già negli scorsi mesi l’esecutivo ha consentito di allargare il ricorso alla flessibilità in uscita da 5 a 7 anni. Ora con questa misura si darebbe agli istituti una spinta a compiere quella profonda ristrutturazione chiesta con sempre maggiore insistenza da Banca d’Italia, Bce, investitori e dallo stesso governo. (…)

Banche, accordo tra governo e Abi per 50mila prepensionamenti

By jvb