Di questi tempi tutto ha un prezzo, anche la dignità del lavoro. E guardandomi introno direi che vale anche poco.
Remy de Gourmont definiva il lavoro “una triste necessità”, ma ora la tristezza lascia il posto all’angoscia.
Tra le preoccupazioni più frequenti legate all’attuale situazione economica c’è quella di poter perdere il proprio posto, con la conseguente preoccupazione di non riuscire a trovarne un altro.
Anche il lavoro in banca ormai non fa eccezione.
Come superare lo stress ed il disagio dell’incertezza?

FISAC CGIL – RSA UBIS ROMA

COMUNICATO AI LAVORATORI

Le RR.SS.AA della Fisac-Cgil di UBIS Roma esprimono alcune considerazioni in merito all’Accordo su progetto UBIS sottoscritto da tutte le OO.SS. in data 17.2.2012. Al proposito:

  • sottolineano che i riconoscimenti ottenuti dall’Azienda contenuti negli articoli 5, 6 e 7 dell’Accordo (teleworking, part-time, flessibilità di orario, previdenza complementare, assistenza sanitaria, premi del 25° e 35°, anzianità di servizio) non costituiscono alcun passo avanti rispetto a quanto già spettava ai Lavoratori e che l’Azienda aveva revocato unilateralmente in modo del tutto illegittimo: ci è stato restituito soltanto quello che l’arroganza aziendale aveva sottratto per farne oggetto di scambio negoziale;

  • ritengono che occorra interrogarsi non tanto su cosa accadrebbe in caso di ulteriore cessione da parte di HP a un soggetto terzo, quanto su cosa potrebbe avvenire all’interno dell’azienda acquirente. Infatti HP, notoriamente al suo interno pone in essere processi di riorganizzazione, ristrutturazione e razionalizzazione che comportano, quasi sempre, conseguenti esuberi. Ebbene, in questo caso, per gli ex-dipendenti di UBIS non ci sarebbe il rientro nel Gruppo Unicredit, ma la certezza di finire in cassa integrazione che, come tutti sanno, è spesso l’anticamera dei licenziamenti. Questo dobbiamo combattere, questo è il vero pericolo. Per questo abbiamo bisogno di adeguate tutele occupazionali: il collegamento societario;

  • denunciano la politica rinunciataria della delegazione sindacale trattante che nel terzo comma dell’art. 9 ha, di fatto, demandato alle singole RSA l’onere di ottenere sostanziali miglioramenti rispetto al profilo minimo di tutele di base qui definito. In questo modo la delegazione sindacale ha sperperato una grande forza contrattuale di tutti i 5.500 Lavoratori UBIS, costringendo le RSA a ricostruirla per affrontare battaglie come quella del solo settore di HR SSC, che diverrà un precedente per tutti gli altri Lavoratori di Ubis;

  • considerano questa una mancata assunzione di responsabilità, con il rischio di affrontare una battaglia di valenza generale con l’apertura di diverse procedure che potrebbero comportare accordi differenti tra loro.

Per questi motivi, TUTTI i dipendenti di UBIS, di Milano, Roma, Verona, Bologna, Torino, Trieste, Trento, Perugia, Palermo, Potenza, ecc. dovranno più che mai dimostrare grande senso di responsabilità, una forte coesione sociale e solidale ed essere pronti a future azioni di mobilitazione a sostegno di tutti i loro rappresentanti sindacali aziendali in occasione di OGNI singolo futuro processo di esternalizzazione di attività e lavoratori di qualsiasi piazza di volta in volta interessata.

23.02.2012

RR.SS.AA. FISAC-CGIL UBIS ROMA

By aidos

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