Tante belle parole spese dai big della triplice sul mondo dei bancari. In attesa di capire se si tratta della solita retorica stucchevole ed un po’ da “prima  Repubblica” o se ci sono (anche) idee concrete e come queste si tradurranno nel vivere quotidiano,  è bene ricordare un passo di un articolo di Paola De Vivo pubblicato da Repubblica nel 2014 ma sempre attuale (DIETRO LA RETORICA DEI SINDACATI C’È LA COOPTAZIONE NEI POSTI DI POTERE).

(…) I sindacati territoriali ripropongono lo schema nazionale del rapporto di cooptazione e di scarsa autonomia dai partiti di riferimento. Una debolezza nella critica che dipende anche dal fatto che l’attore sindacale è co-gestore delle politiche regionali. Il rapporto tra politica e sindacato diventa, così, pervasivo. Consigli di amministrazione di società partecipate, bandi per progetti in cui i beneficiari sono strutture affini ai sindacati, attività di formazione commissionate senza alcuna ricaduta occupazionale, diventano il viatico per una redistribuzione delle risorse pubbliche che finisce per dipendere dalla maggiore vicinanza con i partiti al potere. (…)

C’è un abbraccio mortale tra politica e sindacato? La situazione di crisi attuale, è colpa anche dei sindacati? C’è chi ha avuto il coraggio di mettere in dubbio l’operato di questi sindacalisti… e niente meno che l’ex Premier Matteo Renzi! Ha avuto l’audacia di ricordare ai sindacati di non avere più la rappresentatività che venti, trenta e quarant’anni fa consentiva loro di essere interlocutori fondamentali per le scelte politico-economiche strategiche del Paese. È riuscito ad allineare l’Italia alle realtà occidentali, in cui la legge di bilancio non viene certo discussa con le organizzazioni confederali. …continua qui

By jvb