renzi_ieri_oggi_645Il “bomba”, nel senso di quello che le spara grosse pur di impressionare. E più son grosse meglio è. Poco importa se sono lontane dalla realtà e dalla quotidianità. Anche Mr. Ghizzoni si adegua a ciò che piace cercando di imitare l’affabulatore numero, il “bombarolo” per eccellenza: Mr. Renzi.

Il Primo Ufficiale al comando (?) di UniCredit che non ha ancora dimostrato nulla e che non riesce a mantenere le promesse, che sforna una ristrutturazione all’anno e che non ha ancora le idee chiare su quanti siano gli esuberi nella usa azienda, è comunque riuscito a rimanere in sella. Nonostante tutto, nonostante le quaranta pagine d’intercettazioni pubblicate dalla stampa che non tracciano un quadro idilliaco della seconda banca del Paese. Una realtà che come afferma l’ex capo dell’area gestione rischi, Alessandro Decio, è un “gruppo incapace di gestire la diversità attraverso la “meritocrazia“, che verrebbe messa “in secondo piano” rispetto a logiche di “affiliazione“. Intercettazioni dalle quali si capisce chi comanda tra l’AD ed il vicepresidente (IL SECONDO). Si capisce chi gestisce le nomine tra l’AD ed il Vicedirettore Paolo Fiorentino (IL SECONDO). Si capisce come i dirigenti della banca fanno carriera (attraverso i buoni uffici di Mercuri).

Ciò nonostante Lui vede la luce in fondo al tunnel, la fine della crisi per il sistema Paese e per Unicredit… come già dichiarava ad inizio anno: Negli ultimi 3-4 mesi ho intravisto una maggiore dinamicità e ritengo che ci siano le condizioni per una svolta. È un periodo in cui sto tornando a divertirmi, perché a me piace fare banca sul campo; non mi sento banchiere ma bancario e oggi percepisco un’aria frizzantina, sento che qualcosa si muove e ne sono davvero contento. Voi che siete sul campo che sensazioni avete?

Se ne è convinto Lui….

(…) “Giro spesso il mondo – ha continuato e vedo una cosa che non si vedeva da diversi anni: in passato c’era un gap tra la percezione del Paese come sistema e istituzioni che non era buono e quella del ‘Made in Italy’ che era molto buona. Questo gap si sta chiudendo, stiamo guadagnando credibilita’ a livello internazionale e si guarda con molto interesse alle riforme in corso nel Paese. L’insieme del Paese, istituzioni da un lato e imprese dall’altro, si stanno amalgamando”. (…)

Crisi: Ghizzoni, momento per Paese e’ buono, bisogna coglierlo

By aidos